venerdì, 19 Aprile, 2024
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AL SEGGIO incontra il Presidente Nazionale Agrocepi, Corrado Martinangelo

L’emergenza Coronavirus ha colpito molti settori compreso quello agroalimentare. Il Presidente Nazionale #Agrocepi Corrado #Martinangelo parla riguardo a tale situazione. Un’emergenza che deve essere affrontata nel modo migliore.

Presidente stiamo attraversando un periodo storico complicato, molte cose sono cambiate ed altre continueranno a mutarsi. Quali le sue considerazioni riguardo a questa prima fase che sembra stia per finire?

Credo che abbiamo vissuto e in parte viviamo ancora la più grande emergenza mondiale che non ha precedenti; in tale contesto per il primo periodo e’ venuta meno una cooperazione tra i paesi europei e tra l’Europa e il resto del mondo . Mi auguro che l’ Europa colga questa crisi per diventare finalmente gli Stati Uniti d’Europa e ragionare su un diverso ordine mondiale , auspicando un ruolo piu’ umanitario degli Usa; l’ Italia dopo i primi tentennamenti ha svolto un ruolo importante e con misure straordinarie si e’ riusciti ad arginare al meglio il coronavirus.

Nei primi giorni di maggio probabilmente entreremo in una nuova fase. Secondo Lei come bisogna procedere in questo nuovo step? Quali le prime necessità da affrontare?

Per la fase 2 sicuramente dovremmo usare molte cautele e precauzioni ma e’ necessario che ripartino anche gradualmente tutte le attività produttive , altrimenti da emergenza di salute, passeremo alla catastrofe economica ; in tale contesto il governo nazionale deve mettere in campo ulteriori risorse straordinarie per sostenere progetti di sviluppo;

Presidente secondo Lei quali sono le principali richieste della filiera dell’agroalimentare in questa fase e di cosa avranno bisogno nella Fase 2 per ripartire?

L’agroalimentare nella prima fase e’ stata determinante, quale filiera della vita, assicurando cibo agli italiani, pur con molte difficoltà per alcuni settori agricoli e in tale direzione vi sono state misure di sostegno abbastanza soddisfacenti; per la seconda fase l’ agroalimentare avrà bisogno di interventi più strutturali che rafforzino il sistema delle filiere tra produttori e trasformatori , e con la crisi del mondo dell’#horeca, non semplice da far ripartire, ci sara’ la necessita’ di innovare molto per creare opportunità di mercati oltre alla Grande distribuzione e favorire piattaforme per arrivare direttamente ai consumatori;

Inoltre Presidente Lei cosa pensa a riguardo di far lavorare nelle aziende agroalimentari i percettori del reddito di cittadinanza?

Per sopperire alla mancanza di manodopera soprattutto nelle aziende agricole, ritengo più necessario un intervento per regolarizzare in modo graduale tanti immigrati, oltre a ripristinare strumenti di assunzione più flessibili, mentre per i percettori del Rdc, non ho pregiudizio a riguardo, ma ci vorrebbe almeno un po’ di formazione per gli stessi.

Normalmente di quanti lavoratori stranieri necessitano le aziende e quanti necessitano secondo Lei nella fase 2 in termini previsionali?

Come detto prima ritengo indispensabile utilizzare la manodopera ” straniera” , sui numeri , non ho cifre esatte, ma al Mipaaf si sta facendo una mappatura sui fabbisogni

Presidente a suo giudizio quali rischi vengono segnalati dagli operatori rispetto alle infiltrazioni delle organizzazioni criminali in questo momento?

Per qualsiasi crisi e’ possibile prestare il fianco al rischio della criminalità, bisogna tenere alta la guardia ma al momento mi sembra che lo Stato e il sistema istituzionale hanno retto bene;

Ed infine Presidente a suo parere quali saranno le conseguenze e problematiche che si avranno in futuro?

Le conseguenze potranno essere nefaste se si lasciano da solo imprese e famiglie e ciò sarebbe un problema ancora più grande del coronavirus; per cui auspico che il Governo nazionale, le #Regioni e tutte le #Istituzioni ognuno per la propria parte e anche in cooperazione, possano mettere in campo ulteriori risorse per fare in modo che tra la #fase1 e la #fase2, possiamo vivere una #fase3 di grande ripresa economica.

di Patricia Luongo

Fonte AL SEGGIO

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